Il T.R.I.P. dei Carver continua. Questa volta ci porta nel cuore pulsante di Kathmandu, in Freak Street, chiamata così perché per anni meta obbligata degli hippies di tutto il mondo che intraprendevano l’”Hippie Trail”, l’itinerario freak per antonomasia.
Un brano frenetico che riesce con il solo suono degli strumenti e delle parole (che diventano a loro volta uno strumento aggiunto, creando una sorta di loop psichedelico) a far rivivere i suoni, i colori, gli odori di un angolo di mondo unico.
Un Big Bang emotivo dove tutto nasce lasciando un segno indelebile nei ricordi.
“Kathmandu Freak Street“
Artwork: Federico Russo
«L’hippie trail dei Carver trova il suo epicentro in Kathmandu Freak Street, la via quartier generale del sogno lisergico degli hippies di tutto il mondo.
Un sogno che non tramonta ma che si rinnova in una hit dalle moderne sonorità di un hip hop psichedelico, ossessivo e dal respiro internazionale.»
Crediti
Scritto e prodotto dai Carver
L’album è stato realizzato con il contributo del NUOVOIMAIE

Foto: Paolo Pozzi
Carver è l’occhio onniveggente su un mondo cinematico, in un rimpiattino di rimandi, campionamenti, strumenti, voce narrante e pesanti silenzi.
Dopo il sinistro e monolitico “L’altra faccia della luna” (Tataki Records) del 2021, acclamato unanimemente dalla critica, i Carver tornano nel dicembre 2023 con “T.R.I.P.” un nuovo lavoro altrettanto cinematografico ma dalle tinte cangianti e psichedeliche a rifuggire le terribili nevrosi urbane del disco precedente e a lasciarsi andare al flusso trasognante di un mantra eterno e circolare.
