VIAGGIO IN 10 TRACCE
NELLE PIEGHE DEI RICORDI
“Come se tu” – “Che peccato” – “DFDCM” – “amore/squallore”. Mese dopo mese, singolo dopo singolo, Adelasia ha seminato le briciole di un percorso in musica nato nelle pieghe del passato e condiviso con persone che ama. Per non perdersi, per ritrovare sempre la via sicura.
Queste tracce sono oggi dieci e disegnano la strada di “Tre volte”, il nuovo album della cantautrice lucchese naturalizzata romana in uscita il 10 novembre via Factory Flaws in collaborazione con Border Records, disponibile in pre-save e pre-order.
Un’opera più che mai sentita, già a partire dal progetto grafico, dove Adelasia ha scelto di utilizzare per le copertine dei singoli fotografie scattate da suo nonno, Giuseppe Loy. Scatti incastonati ora nell’artwork di “Tre volte”, a comporre un mosaico emotivo che la ritrae in prospettiva aerea, seduta sulla schiena dei ricordi.
“Sono principalmente foto in bianco e nero, dell’Italia degli anni ‘70 – commenta Adelasia. Le demo di tutti i brani del disco sono nate nella casa al mare che i nonni ci hanno lasciato a Sperlonga. Le pareti di questa casa sono tappezzate da queste fotografie: sono ovunque, tantissime, facce conosciute e facce sconosciute. Sono state i silenti testimoni del momento creativo e hanno ispirato le tematiche dei brani e il sapore del disco”.
Per Adelasia “Tre volte” è intimo scandaglio interiore, un guardarsi dentro sempre guidato dall’amore nella scelta delle parole. Dieci canzoni intellettualmente oneste, scritte e prodotte da Adelasia con Edoardo Baroni, nate tra ottobre e dicembre del 2022 a Sperlonga, davanti al mare, all’indomani di una perdita importante. “Era appena morta mia nonna e in quel periodo stavo leggendo uno degli ultimi libri che ha scritto. Nell’incipit mia nonna dice, di se stessa, “Sono morta tre volte..” e secondo lei ogni volta era come ricominciare da capo. Da qui è nata la title-track che sintetizza il senso del progetto, ho capito che quello che stavo vivendo era un nuovo inizio”.
Un nuovo cammino scandito da sonorità multiformi, che rimbalzano su diverse sponde, dove il songwriting più raffinato e d’atmosfera apre a divagazioni elettroniche, e passaggi cupi e riflessivi fanno il paio con momenti eterei e sognanti. Dentro c’è il grande amore per l’indie-rock contemporaneo di matrice US che ha influenzato l’educazione musicale di Adelasia, senza perdere di vista la struttura della canzone pop fresca, leggera ed estiva.
TRE VOLTE
TRACKLIST
- Carbone
- DFDCM
- Che peccato
- Dove sei?
- Come se tu
- Adulti
- Tre volte
- amore/squallore
- Qualcun altro
- Non ho niente da dire
TRE VOLTE
TRACK BY TRACK
- Carbone
Carbone perché ultimamente c’è questa cosa nella mia mente che mi sta mangiando l’anima da dentro e mi sono immaginata questo malessere come una macchia nel mio cervello, un’onda di catrame, un segno nero che copre tutto ciò che di brillante e luminoso possiedo dentro. Parla di perdere la bussola, confondere i propri desideri e mescolarli con quelli degli altri.
- DFDCM
Una ballata pop dedicata ad un amore lontano quasi dimenticato, una riflessione sulla staticità di alcune relazioni. Da ascoltare guidando di notte. Suoni acustici e suoni elettronici creano un tappeto morbido perfetto per le voci che ti accarezzano le orecchie.
- Che peccato
Un brano pop, fresco, estivo, con ritmo e scrittura leggera. All’inizio mi sembrava fin troppo pop, poi mi sono lasciata trasportare dall’atmosfera spensierata e ho iniziato ad apprezzarlo sempre più. Il punto di svolta è arrivato quando ho deciso di affidare la produzione a Golden Years, le sue mani hanno fatto miracoli donando al brano particolare eleganza.
- Dove sei?
Un brano sull’incapacità di manifestare la rabbia e su quello che comporta nella mia vita, una ricerca sulle radici del problema e sulle possibili conseguenze. Tutta la rabbia che provo la immagazzino da qualche parte dentro di me. Mi immagino come un vulcano: forse un giorno esploderò e tirerò fuori tutto distruggendo ogni cosa della mia vita?
- Come se tu
L’idea iniziale con quel giro di chitarra un po’ rustica e un embrione di melodia è venuta a me e al mio chitarrista Edoardo una mattina di ottobre in cui avevamo entrambi altro a cui pensare, per cui il brano ha rischiato di finire in un cassetto. Quando ho risentito il provino, mesi dopo, stavamo per entrare in studio a registrare una tracklist dell’album quasi definitiva ma ho pensato che in realtà quello era il brano che mi piaceva più di tutti. Non ho idea di quale sia il messaggio di questa canzone, le parole sono nate spontaneamente insieme alla melodia come due persone che invitate ad una cena si presentano tenendosi per mano. Volevo che questa unione di melodia e parole fosse l’unico tema del brano e ho sentito il desiderio che questo fosse rappresentato anche vocalmente dall’unione di due voci diverse, da qui la scelta di aggiungere una seconda lead cantata da Edoardo.
- Adulti
Diventare adulti non piace a nessuno, ma se scegli bene le persone con cui crescere allora è un po’ meno amaro. Niente di nuovo, un concetto veramente banale, però mi andava molto di scrivere una canzone su questa cosa.
- Tre volte
Tutto il disco è stato scritto tra ottobre e dicembre del 2022 a Sperlonga, sul mare, dove i miei nonni hanno una casa. Era appena morta mia nonna ed è nata questa canzone che parla della mia famiglia ma essenzialmente di lei, delle sue abitudini, delle cose che amava, delle cose che ha creato, delle cose che ha distrutto, del bene e del male che ha fatto. Mentre stavamo scrivendo questo brano abbiamo pianto molto e nella prima take di voce le mie lacrime si sentono. Una canzone che musicalmente è un pugno nello stomaco, sicuramente non ho mai fatto niente del genere finora ma sentivo molto il bisogno di esplorare musicalmente e vocalmente nuovi orizzonti. “Tre volte” perché nell’incipit di uno degli ultimi libri scritti da mia nonna che stavo leggendo in quel periodo, lei dice di se stessa: “Sono morta tre volte..” e secondo lei ogni volta era come ricominciare da capo; quindi quello che stavo vivendo era un nuovo inizio, non la fine.
- amore/squallore
Una festa in cui l’amore che provavo mi ha fatto scoppiare il cuore, in cui sentivo che non potevo contenere questo sentimento che stava strabordando dal mio corpo, esplodendo in una reazione chimica incontrastabile. Parla di corpi che si uniscono fino a mescolarsi e di quando la pelle dell’altr3 diventa una barriera, vorresti strappargliela via per diventare una cosa sola. Parla dei sensi, dell’olfatto, del gusto, del tatto che si confondono. Nel brano traspare la confusione che si prova in questi momenti ma tutto poi in realtà porta a una pace incredibile, a un momento di estrema liberazione in cui sei perfettamente cosciente a te stessa e vedi tutto con tanta chiarezza, come se tu fossi da sola in silenzio seduta nella tua testa.
- Qualcun altro
Racconto un sogno che ho fatto, ero con una persona che adesso non c’è più, dovevo trovargli un posto dove dormire in un enorme albergo ma non c’era una camera per lui. Correvo ovunque angosciata e lui mi abbracciava sempre dicendomi di non preoccuparmi per lui e di andare, che se la sarebbe cavata. Forse il sogno più bello che io abbia fatto nella mia vita.
- Non ho niente da dire
Eccola, l’ultima canzone del disco. Non avevo più niente da dire, sentivo che le cose stavano cominciando a fluire diversamente e ho pensato: ok è finito, sono arrivata dove potevo arrivare che era anche dove volevo arrivare.
SUONA “TRE VOLTE”
DOMENICA 19 NOVEMBRE
ROMA @ La Redazione | Casa di Scomodo
Via Carlo Emanuele I, 26
dalle h18:30
live con band + dj set
***
con foto di Giuseppe Loy
Adelasia suona “Tre volte” – Domenica 19 novembre la cantautrice presenta per la prima volta dal vivo nella sua Roma i brani del nuovo progetto discografico, in uscita il 10 novembre via Factory Flaws in collaborazione con Border Records.
A partire dalle ore 18:30, negli spazi de La Redazione | Casa di Scomodo (via Carlo Emanuele I, 26) fotografia e musica si danno appuntamento per una serata speciale alla scoperta delle 10 tracce di “Tre volte” e del suo immaginario visivo, con le foto di Giuseppe Loy (Cagliari 1928 – Roma 1981) dall’Archivio Fotografico Giuseppe Loy. Ritratti familiari e fotografie in bianco e nero dell’Italia anni ‘70 che, in omaggio a suo nonno Giuseppe, Adelasia ha utilizzato per le cover dei suoi singoli, e che rivivono con lei nel mosaico emotivo del nuovo disco.
“Mio nonno è una figura mitologica. Non l’ho mai conosciuto ma rivive nei racconti di mia madre, nei libri di mia nonna e nelle sue fotografie che da sempre sono incastonate nelle pareti delle case di ogni membro della famiglia. Coltivava la passione per la fotografia ma non era un fotografo, eppure quando se ne è andato, ancora giovane, ha lasciato un archivio ricchissimo, più di 1560 rullini in bianco e nero, 320 rullini a colori, una montagna di appunti, scritti, sogni e idee. Voleva fare il fotografo ma non c’è riuscito, risucchiato dai doveri di padre e di marito, sorpreso da una vita troppo breve. Ammiro molto mio nonno, e quando scrivo questa frase pur banale e scontata mi commuovo perché vorrei raccontarvi tutto, vorrei che tutt3 lo conosceste e perché vorrei averlo conosciuto io. Aver usate le sue fotografie per questo disco è stato un modo per ritrovarlo, per scoprire cosa si nascondeva dietro quell’uomo alto ed elegante, sempre sorridente e geniale. Ho letto tutto quello che ha scritto, ho visto tutte le fotografie che ha scattato fino a percepire il suo dolore. Alla fine di questo viaggio ho imparato la sua lezione” – Adelasia.
Dalle h 19:45 la serata entra nel vivo con il live di Adelasia, accompagnata in un’atmosfera intima e magica dai suoi inseparabili musicisti: Luciano Zirilli (chitarra), Aurelio Tarabella (basso), Luca Taurmino (batteria), Edoardo Baroni (chitarra), Daniele Ferreri (fonico). A seguire, dalle h21, doppio set con Krystal Kostee e Giacomo Antonelli al controllo della consolle.
Ingresso: 5€
