Immagini si rincorrono veloci fuori dal finestrino. Ci si muove, questo è il punto.
Si lascia Berlino e si punta a est, come facevano gli hippie tanti anni fa.
Odori che si inseguono. Luci che entrano schizzando dal vetro lasciando una traccia indelebile sulla tela delle cose da vedere, catturare e comprendere. Ci si muove, questo è il punto.
Rumori registrati, voci sentite per caso vengono salvate dall’oblio, niente si perde e tutto si mischia. Il presente fuori dal finestrino ritorna presente in un tempo diverso, filtrato da uno sguardo nuovo. Il risultato è un disco da ascoltare con passione. Ci si muove, questo è il punto.
“T.R.I.P.“
«La meditazione, William Burroughs e la beat generation, la depersonalizzazione, la psichedelia, i tea shops indiani, la musica ambient, il libro tibetano dei morti, la techno, le droghe, lo yoga, i monasteri buddisti.
Funghi sacri, bagliori acquatici, abluzioni.
“T.R.I.P.” è Il nuovo disco dei Carver, ed è il racconto battuto a macchina da scrivere di un lungo viaggio, con il piglio crudo, frenetico e malinconico della letteratura beat.
Viaggio che parte dal Sowieso, un fumoso e sinistro locale di Berlino con le tappezzerie scrostate, ed approda nel subcontinente indiano, per un Hippie Trail del nuovo millennio.
Dalle spiagge di Goa fino all’altopiano del Tibet, passando per la città santa di Varanasi e le caleidoscopiche vie di Kathmandu, registratore e taccuino in mano, alla ricerca di se stessi, di suoni, di storie, di canti, sogni, campane, visioni e silenzi.
“T.R.I.P.” è un viaggio musicale che si snoda dagli anni novanta fino a questi ultimi anni dai colori stinti; ambient, acid house, trance, psichedelia, a rifuggire le terribili nevrosi urbane del disco precedente e lasciarsi andare al flusso trasognante di un mantra eterno e circolare.»

Tracklist
1. Oriental Lodge
2. Kathmandu Freak Street
3. Sowieso
4. Magic Tea Shop
5. BBB (Black Bombay Beat)
6. Dream Machine
7. T.W.A.D.
8. Ganesha Jaya
9. Namobuddha (The other side of the moon)
Crediti
Scritto e prodotto dai Carver
Cori: Lucy Fontaine
Field recordings, campana tibetana: Pietro Bonaiti
L’album è stato realizzato con il contributo del NUOVOIMAIE
Carver è l’occhio onniveggente su un mondo cinematico, in un rimpiattino di rimandi, campionamenti, strumenti, voce narrante e pesanti silenzi.
Dopo il sinistro e monolitico “L’altra faccia della luna” (Tataki Records) del 2021, acclamato unanimemente dalla critica, i Carver tornano nel dicembre 2023 con “T.R.I.P.” un nuovo lavoro altrettanto cinematografico ma dalle tinte cangianti e psichedeliche a rifuggire le terribili nevrosi urbane del disco precedente e a lasciarsi andare al flusso trasognante di un mantra eterno e circolare.
