“A Sombra e a Flor”, un’opera rock composta dal musicista brasiliano Cello Dante

Un’ombra persa nel deserto scopre una città che non ha nessuno. Allo stesso tempo, una donna senza ombre entra nella stessa città, che è piena di vita. Questa è in breve la storia di “A Sombra e a Flor”, un’opera rock composta dal musicista brasiliano Cello Dante, uscita finalmente nel 2021 attraverso varie piattaforme digitali (YouTube, Spotify, Deezer, Apple Music etc). L’album virtuale, con 21 tracce e 1h40 di lunghezza, è stato registrato a Brasilia, sotto la produzione di Ricardo Ponte, vincitore del Latin Grammy 2016.

L’artista è partito dagli archetipi della conoscenza di sé dello psichiatra svizzero Carl Jung (e di altri pensatori come Friedrich Nietzsche, Jean-Paul Sartre, Platone, Bertolt Bretch et al) per concepire una grandiosa produzione suddivisa in quasi 400 spartiti e più di 40 fogli di libretto. Tutto composto e arrangiato da lui per 14 mesi giornalieri ininterrotti, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2017. Un esordio fonografico a 42 anni! “L’idea di comporre un’opera rock è nata quando ero un adolescente, quando ho sentito per la prima volta “The Wall”, dei Pink Floyd. Ero innamorato dell’idea di un’opera musicale che portasse la narrazione, con canzoni che sono interconnessi da idee o temi che il formato ha aperto la possibilità di comporre brani con grande lirismo”, spiega. Le registrazioni sono iniziate nel 2019, ma sono state ritardate a causa della pandemia di Covid-19.

Portando l’opera in studio, il violoncello Dante ha visto la partecipazione di 28 musicisti, tra cui il chitarrista e mandolinista Sérgio Chiavazzoli, che da diversi anni accompagna Gilberto Gil, uno dei musicisti più rispettati della musica brasiliana. Tre cantanti interpretano i personaggi: André Fantom (come Sombra), Daniela Firme (come Alma) e Fernando Vaz (come narratore). Curiosità: la maggior parte non si conosce nemmeno e non c’erano prove musicali. Sono stati utilizzati alcuni strumenti insoliti per il rock, come lo shamisen giapponese, il tabla indiano, il mandolino brasiliano e la chitarra rustica. Gli elaborati arrangiamenti stabilivano un dialogo intimo tra strumenti e voci, richiedendo un’attenta produzione. Dal punto di vista sonoro, “A Sombra e a Flor” attraversa diversi stili: progressive, blues, protopunk, hard rock, post punk, sinfonico, indie, folk, brasiliano, world music, classica e jazz.

Laureato in composizione di musica classica all’Università di Brasilia (UnB) e da oltre 20 anni nei Vigili del fuoco, il violoncello Dante non è mai salito sul palco. Ed è stato proprio con la premessa che non avrebbe presentato il suo lavoro dal vivo che ha lasciato volare la mente libera nella creazione della sua opera rock. L’uso di testi di immagini ha vinto un’interessante opera d’arte digitale con video lyric e/o piccole animazioni per ogni traccia dell’album, tutti disponibili sul canale ufficiale.

Da qui il desiderio del musicista di trasportarlo nel teatro musicale, oltre a pubblicarlo in formato fisico, preferibilmente su LP. “Era necessario salvare idee musicali, alcune delle quali non avrei mai immaginato di utilizzare. Ci sono melodie che sono state concepite durante la mia infanzia. Altri brani, precedentemente presentati in recital di composizione all’UnB, sono stati riarrangiati. E c’erano anche canzoni interamente concepite e composta per questo progetto”, completa Cello Dante.

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