In questo mondo social, decisamente frenetico, chi crea contenuti si ritrova sempre ad un bivio: Qualità o quantità?
Qualunque risposta abbiate dato non è ne giusta ne sbagliata, è semplicemente la vostra risposta.
Analizziamo gli aspetti negativi e positivi di queste due scuole di pensiero.
QUALITA’: Gli aspetti positivi sono sicuramente la maggior cura del prodotto e quindi un risultato di alto livello, più possibilità di colpire la gente con qualcosa che possa farli restare a bocca aperta, contenuto che può durare nel tempo. Quelli negativi sono legati all’eccessivo tempo impiegato per realizzare il prodotto e di conseguenza comporta una minor presenza sui social. Un contenuto che richiede molto tempo per la creazione spesso può indurre il creator ad interrompere le uscite, specie se non sta ottenendo grandi risultati (tanto dispendio energetico e poca resa).
QUANTITA’: Gli aspetti positivi sono una maggior frequenza sui social, più rapidità nel realizzare i contenuti, più freschezza. Anche in caso di poco risultato il creator può non farsi scoraggiare dal tempo impiegato alla realizzazione del prodotto e può avere una produttività più longeva. I lati negativi sono legati al fatto che spesso ci troviamo davanti a prodotti un pò dozzinali, con poca cura e che si perdono passando in osservato tra il marasma di idee proposte sui social.
La creatività, forse l’ingrediente fondamentale per qualsiasi tipo di realizzazione di un contenuto, personalmente credo non dipenda da qualità o quantità. Un’idea geniale può richiedere anni di incubazione come un solo secondo di pensiero e realizzazione. La complessità o la semplicità giocano un ruolo alla pari, non ci sono calcoli matematici.
Voi vi siete mai chiesti da che parte state?
Credo sia una cosa molto intima e personale, ognuno imposta la propria attività in base anche a quanta voglia ha di affrontare la creazione.
Un altro aspetto però da considerare è la possibilità, ovvero i mezzi che si hanno a disposizione. Ad esempio, se non si hanno grosse somme di denaro da poter investire, questo apparentemente potrebbe risultare un ostacolo, soprattutto se si vuole realizzare un prodotto di estrema qualità. E allora mi chiedo, è giusto fermare la creatività in attesa di avere la situazione ottimale? O invece la “qualità” va misurata anche in base al livello in cui si è? Se blocchi il processo creativo attendendo il miracolo divino, sicuramente non raggiungerò mai una condizione tale per potermi permettere di avere anche un prodotto di estrema qualità.
Affronto questo discorso soprattutto per quanto riguarda gli “emergenti” in un determinato campo; probabilmente bisognerebbe creare con i mezzi che si hanno a disposizione in quel momento, cercando con il tempo di alzare il proprio status, facendo uno step alla volta, fino ad arrivare ad una condizione che vi permetterà di avere anche una disponibilità economica tale da garantirvi la creazione di contenuti di grande qualità.
Tra la quantità e la qualità la voglia di creare vince sempre. A volte è irrefrenabile e non c’è nulla che possa fermarla. La qualità puoi costruirla nel tempo, la creatività no… quella o ce l’hai o non ce l’hai.
Puoi creare contenuti utilizzando anche solo uno smartphone con una discreta telecamera e qualche luce economica oppure puoi comprarti una blackmagic e un super computer per fare effetti. La cosa importante è che la componente creativa faccia la differenza.
Ci sono idee virali costate pochissimo come quella della chiavetta usb messa nel muro a New York dall’artista tedesco Aram Bartholl e quelle molto costose come la promozione del libro di Jay-z “Decoded” dove gli scritti di alcune pagine sono stati ricostruiti su fondali di piscine, macchine e punti strategici di New York. La genialità dimora sia in una che nell’altra campagna di marketing, sono gli zeri del budget investito ad essere differenti.
A voi l’ardua scelta. Quantità o qualità?